La trachea è un organo di forma cilindrica che mette in comunicazione la laringe, sede delle corde vocali, con i bronchi e i polmoni nel torace. La trachea rappresenta un punto di passaggio cruciale per l’aria in inspirazione ed espirazione. Essendo posizionata al confine tra collo e torace, a ridosso delle vie digestive superiori, costituisce una regione anatomica di interesse per diversi specialisti.
A causa della recente pandemia di SARS-CoV-2, responsabile di COVID-19, è aumentato il ricorso a manovre invasive ventilatorie per gestire le insufficienze respiratorie, con conseguente rischio di stenosi tracheale, ovvero il restringimento del diametro dello spazio aereo della trachea.
Per tutti i pazienti con problemi a carico della trachea, non solo determinati da COVID-19, nasce in Humanitas il Tracheal Team, con un ambulatorio dedicato e un team multidisciplinare. Il Tracheal Team vede la collaborazione di chirurgo generale esofago-gastrico, chirurgo toracico, otorinolaringoiatra e radiologo.
Ne parliamo con il dottor Umberto Cariboni, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia Toracica diretta dal prof. Marco Alloisio e Capo Sezione di Chirurgia Toracica Avanzata, con il professor Giuseppe Mercante, Chirurgo dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria diretta dal prof. Giuseppe Spriano, con la dottoressa Caterina Giannitto, Radiologa del Dipartimento di Diagnostica per Immagini diretto dal dott. Luca Balzarini ed esperta del distretto Testa-Collo e con il professor Carlo Castoro, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale Esofago Gastrica.
Quali sono le patologie più comuni a carico della trachea?
“Oltre alle comuni infiammazioni della trachea (tracheiti), curabili con i farmaci, la trachea può andare incontro a patologie più rare ma insidiose, come: neoplasia, fistole (ovvero lo sviluppo di un canale di comunicazione tra trachea ed esofago) e stenosi, caratterizzate da un restringimento del diametro dello spazio aereo della trachea”, spiegano il dottor Umberto Cariboni e il prof. Carlo Castoro.
Come si sviluppano le stenosi tracheali?
“Le stenosi tracheali insorgono più di frequente come conseguenza di intubazioni prolungate, ma il restringimento del diametro dello spazio aereo della trachea può essere determinato anche da intubazioni più brevi. Anche le tracheotomie temporanee (ovvero l’intervento chirurgico volto a creare una comunicazione tra la trachea e l’ambiente esterno) possono determinare la formazione di un restringimento del lume tracheale. L’incidenza delle stenosi tracheali post-intubazione è molto variabile e si aggira tra l’1 e il 21%”, prosegue il dottor Cariboni.
Stenosi tracheali: sintomi e diagnosi
Come chiarisce il professor Mercante: “Solo una piccola parte, circa il 2%, delle stenosi tracheali si manifesta con sintomi”.
I sintomi da non sottovalutare sono:
- tosse secca persistente;
- alterazione del tono e timbro di voce (raucedine);
- difficoltà nella deglutizione (disfagia);
- mancanza di fiato durante l’esercizio o a riposo (dispnea);
- rumore acuto durante l’ispirazione (stridore laringeo).
In questi casi, diventa importante il gioco di squadra tra i diversi specialisti coinvolti, al fine di ottenere una diagnosi precoce e stabilire una strategia terapeutica. Nel Tracheal Team, svolgono un ruolo chiave il radiologo e l’endoscopista delle vie aeree, in quanto utili a quantificare il restringimento del lume aereo, orientando verso il trattamento laser oppure verso il trattamento chirurgico per via esterna.
“La TAC di collo e torace senza mezzo di contrasto offre la possibilità di ricostruire tridimensionalmente la trachea, identificando il livello e l’estensione della stenosi”, precisa la dottoressa Giannitto.
Stenosi tracheali e COVID-19
A causa della pandemia di SARS-CoV-2, il numero di stenosi tracheali è destinato ad aumentare in virtù del maggior ricorso a manovre invasive ventilatorie per gestire le insufficienze respiratorie da COVID-19.
Il dottor Umberto Cariboni è promotore di uno studio multicentrico aperto a tutti colleghi sul territorio nazionale che abbiano in cura soggetti sottoposti a intubazioni o tracheotomie, al fine di monitorare e condividere informazioni e risultati dei trattamenti eseguiti.