L’eccezionale intervento eseguito in due fasi a 13 giorni di distanza.
L’articolo di Bruno Lippi su Il Giornale – mercoledì, 9 giugno 2021
Un tumore raro localmente avanzato che infiltra le vertebre e l’aorta: tre équipe coinvolte per una chirurgia combinata in più fasi, con esito favorevole senza recidiva locale a medio termine. Per questo motivo l’intervento condotto grazie all’interazione tra diverse chirurgie specialistiche, è stato pubblicato su Frontiers in Surgery, Multi-Step Combined Upfront Surgery for Locally Advanced Paravertebral Sarcoma: A Case Report.
A spiegare l’eccezionalità dell’operazione, Umberto Cariboni, chirurgo e capo sezione di Malattie oncologiche avanzate del torace, e Alexia Bertuzzi, capo sezione Sarcomi e patologie tumorali del giovane adulto. Raccontano di un paziente con un sarcoma pleomorfo primario indifferenziato (Ups) localizzato a livello paravertebrale e con coinvolgimento osseo e vascolare.
Una situazione rara e molto delicata.
La complessità è data dal tipo di tumore che infiltrava le vertebre e l’aorta – spiega Cariboni – e dalla necessità di approcciarlo in maniera non codificata. L’intervento ha visto la presenza di tre équipe chirurgiche (la chirurgia toracica, la neurochirurgia e la chirurgia vascolare) ed è stato condotto in due momenti, a 13 giorni di distanza, per consentire al paziente di riprendersi dal primo step e affrontare meglio il secondo.
C’è stata una complessità anche nell’organizzazione. Non è facile mettere insieme figure specializzate, chiamate a parlare una stessa lingua di fronte a un intervento da pianificare congiuntamente – aggiunge Cariboni. Ma nonostante ciò, in Humanitas ci sono tutte le competenze necessarie.
La storia parte da lontano con i professori Gianni Ravasi e Leandro Gennari, maestri della chirurgia avanzata, prima all’Istituto dei Tumori e poi in Humanitas. Successivamente, con i professori Marco Alloisio e Vittorio Quagliuolo, Humanitas ha portato avanti questa tradizione e questa expertise, perciò oggi si riescono a fare interventi che anni fa non erano possibili.
Di sarcomi come tumori rari e di difficile diagnosi parla la dottoressa Bertuzzi: interessano i tessuti connettivi, come i muscoli e le cartilagini, ma anche i vasi sanguigni, nervi, tessuto sottocutaneo e osseo. Sono considerati tumori rari, meno dell’1% delle neoplasie maligne negli adulti e ne esistono 80 sottotipi, ciascuno con differenti caratteristiche biologiche e comportamento clinico. In quanto patologie rare, il percorso diagnostico è complesso e va dalla diagnosi istologica all’impostazione di un corretto iter terapeutico.
Humanitas è uno dei pochissimi centri in Italia a occuparsi in maniera completa di questo gruppo di patologie.
I sarcomi colpiscono spesso ragazzi e giovani adulti, e proprio per prendersi cura dei pazienti oncologici in questa fascia d’età, in Humanitas è nato il progetto AYA (Adolescents & young adults group); un percorso clinico e psicosociale dedicato ai pazienti oncologici tra i 16 e i 39 anni, di cui la dottoressa Bertuzzi è referente.